Imparare una nuova lingua

In fondo, imparare una nuova lingua non era diverso dall’imparare a innamorarsi del proprio marito una seconda volta, pensava Mariam. In piedi davanti allo specchio, la mattina presto, spesso diceva a se stessa, in quella che credeva una pronuncia perfetta: «Gli uomini possono essere strani. Noi siamo diverse». Era una frase che aveva sentito da una signora della chiesa battista che lei e il marito avevano incominciato a frequentare. Finito il sermone, un gruppo di signore si era fermato al parcheggio e una di loro si era rivolta a Mariam dicendo: «Gli uomini possono essere così strani. noi siamo semplicemente diverse».

Da Leggere il vento di Dinaw Mengestu (Piemme)

Leggere il vento

«… il Paese, il villaggio, la città da cui vengo, dove sono nato, dove sono vissuto per quarantacinque, sessant’anni è stato conquistato, occupato, bombardato, incendiato, distrutto, ridotto in macerie e io, la mia famiglia mia sorella, cugina, zia, zio, nonni siamo stati arrestati, fucilati, stuprati, imprigionati, costretti a confessare, torturati perché confessassimo…»

da Leggere il vento di Dinaw Mengestu.

Scritto con grande empatia, Leggere il vento esplora profondamente la ricerca dell’amore e l’esperienza della perdita degli immigrati etiopi in America, ma non solo. E’ un romanzo sull’amore, sulla famiglia e sul potere dell’immaginazione. Un ritratto  psicologico sulla più recente immigrazione in America. Un immigrazione insicura e alienata, costantemente in lutto per la perdita del proprio patrimonio culturale.
Da leggere, soprattutto per apprezzare la prosa precisa e sfumata di Mengestu che evoca personaggi, scene ed emozioni con una chiarezza davvero tonificante.