Salone di bellezza per piccoli ritocchi

mccallsmithPrecious Ramotswe, fondatrice e proprietaria della Ladies Detective Agency N.1, sola e unica investigatrice del Botswana per i problemi delle signore, e non solo, non aveva mai studiato gestione aziendale. Era abbastanza comune — lo sapeva — per chi era titolare di una ditta frequentare corsi che trattavano di inventario o flusso di cassa, per esempio, ma nel suo caso non le era mai parso necessario. Certo, c’era da dire che la Ladies’ Detective Agency non aveva mai realizzato profitti, ma negli ultimi anni non era neppure andata in perdita: la signora Ramotswe era riuscita a gestire incassi e spese in modo da finire in pari, ammesso che si praticasse quella che un suo amico contabile aveva definito, con una certa ammirazione, «Amministrazione Ottimista».

sdbpprSalone di bellezza per piccoli ritocchi è un inno all’amicizia e a ciò che più conta nella vita. Un modo di fare letteratura, questo di Alexander McCall Smith, che coinvolge e risolleva lo spirito donando momenti di gioia a chi legge.
Una letteratura garbata che ci fa riscoprire il rispetto come uno dei “valori della vita”.
Valori di cui McCall Smith ci tiene molto a scrivere. Forse per questo descrive così bene certi
sentimenti garbati ed equilibrati come la gentilezza e la lealtà.
Perché rispettare è un po’ guardarsi indietro. È un fenomeno intimo, di volizione spontanea. È percepire l’altro come importante. È frutto di un lavoro. Un lavoro di cura quotidiano.
“Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati”, ammonisce Zygmunt Bauman. E la vera gentilezza richiede nobiltà di pensiero.

«Ecco, bravissimo» disse la signora Ramotswe. «È un’ottima idea fare una lista, per ricordarsi quello che abbiamo.»
«E anche lei, signora» disse Phuti, «anche lei ha molte cose nella sua vita. Lei ha…» Fece un cenno in direzione dell’officina. «Lei ha un marito meraviglioso. Ha la sua agenzia. E il furgoncino bianco.»
«Sì» disse la signora Ramotswe. «Sono fortunata. Ma ho i due bambini di cui mi occupo, Motholeli e Puso. Credo siano loro la cosa più importante che ho.»
«Sì, sono molto importanti.»
«E ho un’assistente molto in gamba.»
Phuti si illuminò. «Sì, anche.»
«E il marito dell’assistente e il figlio dell’assistente. Queste sono altre cose belle nella mia vita.» Tacque per un istante. «E questo paese, naturalmente. Ho anche il nostro paese.»
La signora Ramotswe guardò l’acacia dalla finestra. Gli uccellini che avevano fatto il nido fra i suoi rami — due tortore del Capo — non c’erano, ma a un certo punto sarebbero tornati. Per un momento provò a immaginare come sarebbe stata la lista di quegli uccellini, se avessero potuto fame una. Sarebbe stato un elenco semplice, ma fatto di poche cose molto belle: il riparo dei rami di un’acacia, il cielo, l’aria, l’Africa.

Alexander McCall Smith, Salone di bellezza per piccoli ritocchi, traduzione di Serena Bertetto, Narratori della Fenice, Guanda 2016.